venerdì 31 ottobre 2008

School gardens and co.

provate a visitare questo sito che arriva direttamente dall'altra faccia del mondo!


lui, Michael, è stato mio ospite un paio di giorni fa e per ringraziarmi dell'ospitalità mi ha inviato un bel video promozionale sul suo paese: Australia Revealed, della serie Discovery, travel and adventure channel (per motivi di copyright evito di pubblicarlo...) accompagnato da una bella lettera in cui, sostanzialmente mi invita a trovarlo... va' a sapere...

ieri sera invece siamo stati ospiti dell'osteria "la pecora nera" di Pontebernardo, frazione di Pietraporzio, su in alta Valle Stura che i simpatici Jarodd e Lucio hanno inaugurato.
Una felice accoppiata italo-americana, con un genuino sogno montanaro e con la buona gastronomia come obiettivo, in bocca al lupo ragazzi!!!

Stamattina poi ancora "Orto in condotta", con le visite mia e di Franco Morra, referente per Slow Food Fossano, agli orti della scuola elementare in via Matteotti a Fossano, alla media di Salita Salice e alla Primo Levi, alle elementari di Cervere. Dappertutto ci aspettavano le maestre referenti del progetto, con il loro orticello più o meno in forma, già produttivo o appena abbozzato, ma tutte con un grande entusiasmo per il futuro!

mercoledì 29 ottobre 2008


" live like you die tormorrow, farm like you live forever" è la scritta che portava sulla t-short un anziano signore tra i partecipanti di Terra Madre: "vivi come se dovessi morir domani, coltiva come se vivessi per sempre". In questa frase è racchiuso in effetti il messaggio che la Commissione Internazionale per il Futuro dell'Alimentazione e dell'Agricoltura ha descritto nel "Manifesto sul cambiamento climatico e il futuro della sicurezza alimentare" presentato da Vandana Shiva al Salone dl Gusto di Torino. Ne ho recuperata una copia e mi va di condividerne i contenuti, per cui riporto di seguito l'indice della pubblicazione e alcuni links utili ad essa correlati.

"Manifesto sul cambiamento climatico e il futuro della sicurezza alimentare" Principi per la sicurezza alimentare in tempi di cambiamenti climatici
Introduzione
capitolo 1: L'agricoltura globalizzata e industrializzata contribuisce al cambiamento climatico divenendo anche vulnerabile ad esso
capitolo 2: L'agricoltura ecologica e biologica contribuisce alla mitigazione e all'adattamento al cambiamento climatico
capitolo 3: La transizione verso sistemi alimentari locali e sostenibili va a vantaggio dell'ambiente e della salute pubblica
capitolo 4: La biodiversità riduce la vulnerabilità e aumenta la resilienza
capitolo 5: L'ingegneria genetica applicata a semi e varietà vegetali costituisce una falsa soluzione pericolosamente fuorviante
capitolo 6: I biocarburanti industriali: una falsa soluzione e una nuova minaccia alla sicurezza alimentare
capitolo 7: La conservazione dell'acqua è fondamentale per l'agricoltura sostenibile
capitolo 8: La transizione delle conoscenze ai fini dell'adattamento al clima
capitolo 9: Transizione economica verso un futuro alimentare equo e sostenibile
Azioni necessarie per assicurare la sicurezza alimentare in tempi di cambiamento climatico

TESTO INTEGRALE DEL "Manifesto sul cambiamento climatico e il futuro della sicurezza alimentare"


Sottoscrivi la petizione per il "Manifesto sul cambiamento climatico e il futuro della sicurezza alimentare"

Per informazioni su altri progetti e manifesti:

http://www.arsia.toscana.it/
http://www.future-food.org/

ancora Terra

E' la volta dell'Australia!
Vengono a trovarmi per una visita aziendale due imprenditori australiani, ed ancora una volta, è una magnifica occasione di confronto e scambio di esperienze. Ci interroghiamo a vicenda sulla gestione aziendale, sul metodo biologico e chiacchieriamo anche un po' di biodinamica, passeggiando nei miei campi e curiosando nei magazzini. Devo dare una rispolverata al mio inglese, ma tutto sommato credo di essermela cavata benone e di avere fatto un'ottima figura. Finiti i tour e le visite è il momento di rituffarsi nei lavori e così inizio le arature, ma la pioggia mi fa cambiar programma, e tutto sommato va bene così, visto che il terreno non era ancora così in tempera per esser lavorato... oggi invece ripiego sulla raccolta degli ortaggi per fornire un po' di clienti e devo dire che non mi dispiace lavorare nella pioggia; anche Manu, Bu e Tre mi aiutano allegri e a sera possiamo partire coi giri di consegne.

lunedì 27 ottobre 2008

Piaceri e privilegi

Ho vissuto negli ultimi giorni dei momenti molto intensi. Grazie a Terra Madre ieri ho ospitato un gruppo di agricoltori dei paesi Baschi, in Francia e della Regione dei Pirenei, a cavallo tra Francia e Spagna. Li ho accompagnati in visita alla mia azienda ed è stato un bellissimo momento di scambio di esperienze. Poi io e Manu siamno stati loro ospiti all'agriturismo "la Tilia" di Lequio Tanaro dove tra chiacchiere e pappa è volato via il pomeriggio.

La sera mi attendeva la cerimonia di chiusura di Terra Madre : "FIESTA MADRE", un momento che ho condiviso con Thiery e Fred, due ragazzi che producono cereali e pane ai piedi dei Pirenei. L'apertura toccante con una giovane Maori, col suo "Kia Ora" (benvenuto) deciso, e il suo parlar Maori, incomprensibile ma forte, poi tradotto in un toccante discorso sulle tragedie ambientali in Nuova Zelanda. Poi l'assessore alla cultura e turismo e il presidente regionale, e il discorso video del ministro agli affari esteri, 1000 secondi di noia e complimenti fischiati e "Buuu-ati" da tutta la platea! QUI I COMMENTI DA LA STAMPA Interviene allora Petrini, Carlin, che con la sua imponenza ci ricorda l'importanza di saper ascoltare anche chi non si sa esprimere... e poi ci traduce l'incomprensibile discorso del ministro, sottolineando l'importanza del fatto che ci sia l'intenzione di prevedere la partecipazione di una delegazione di Terra Madre al prossimo G8. E tirate le somme dei lavori si parte con la fiesta: Percussioni etiopi, poi danze mongole, ed ecco i MAU MAU, ospiti fenomenali, che mixano i suoni e i canti dei gruppi etnici con le loro melodie facendoci ballare tutti insieme ( circa 8000 persone) fino alle 23.00...insieme a gruppi folk di ogni parte del globo... una meraviglia!

Oggi invece sono stato ospite da "Cesare" nella sua trattoria a Alberello della Torre insieme al gruppo che si occupa degli "Orti in Condotta" nel fossanese e ho scoperto ed apprezzato la sua sublime cucina e messo in piedi alcuni progetti per gli orti.

sabato 25 ottobre 2008

Terra Madre

Per la terza volta mi trovo coinvolto in questa magnifica avventura che è Terra Madre, per la prima volta però ho un ruolo attivo, di delagato, in quanto produttore e membro della "Comunità dell'apprendimento" della Condotta Fossanese di Slow Food.
E' ogni volta emozionante avere il privilegio di assistere alla maestosa cerimonia di apertura, quest'anno nella sala dell'ISOZAKI di Torino. Un'enorme struttura capace di accogliere i 7-8000 delegati provenienti da tutti gli angoli del pianeta, più un migliaio di giovani, più i cuochi, i giovani e i musicisti, oltre ai giornalisti. Nel giro di una mezz'oretta gli spalti si colorano della diversità dei partecipanti, sui maxi schermi si proiettano i loro volti e spiccano le loro variopinte etnie. La musica incalza, le percussioni fremono e salgono le emozioni. Mi attrae uno striscione che spunta spontaneo sulle scalinate: " NAPA VALLEY - MAKE WINE, NO WAR". Toccante anche la sfilata dei MAMUTONES dalla Barbagia, Sardegna, coi loro costumi carichi di campanacci.
Si entra nel vivo dell'evento e il presidente Paolo di Croce ci presenta l'imponente struttura internazionale del network Slow-food, della Rete delle comunità di Terra Madre, che quest'anno accoglie tra le sue braccia, oltre ai produttori, le comunità del cibo, le università e i cuochi, anche i giovani e i musicisti, sotto lo slogan : "MONDO BIODIVERSO". Seguono i saluti del sindaco Chiamparino che riporta la Torino industriale alla tradizione agricola, di Mercedes Bresso che sottolinea l'importanza del settore agricolo e le importanti collaborazioni con Slow Food. Poi gli interventi di Alice Waters che ci ricorda il ruolo fondamentale della pressione politica, il video del prince of Wales che esprime ilo proprio appoggio all'iniziativa, del Ministro Zaia che sembra in linea coi principi proposti e decreta la "fine dell'era post-moderna", del membro dell'Onu Lopez che propone come soluzione della crisi economica un sano sviluppo del settore agricolo, della carismatica Vandana Shiva che introduce il suo Manifesto dell'agricoltura sostenibile e acclaa il BIOLOGICO a gran voce, dell'Etiope che ci ricorda le origini africane dell'uomo e la sostenibilità dei sistemi produttivi tradizionali dei paesi più poveri, del Brasiliano che ci sprona all'agricoltura famigliare, ancora mdel giovane studente americano Sam che partendo dalla propria esperienza di realizzazione di un orto scolastico promette che la "Nostra generazione prenderà in mano le sorti del pianeta" arriva l'atteso intervento-bomba di Carlin Petrini che si dichiara preoccupato per la crisi ma al tempo stesso felice perchè questa ha decretato la fine delle finzioni del sistema economico e anch'egli propone la sostenibilità, la qualità degli alimenti ed il biologico come soluzioni definitive al problema.
Nella giornata di ieri invece ho partecipato all'incontro regionale della rete italiana di terra madre, alla presentazione del manifesto sulla sostenibilità e del comitato europeo NO-OGM, i cui atti saranno disponibili sul sito ufficiale di slow food.
Parlando invece di faccende più leggere: a casa mia dormono tre cantanti "eths BANDOLETS" che arrivano dai paesi Baschi, sui Pirenei francesi e sono uno spasso! e nei prossimi giorni accoglierò francesi e australiani per delle visite aziendali.
Bella,bellissima Terra Madre!

mercoledì 22 ottobre 2008

Terra in vista!



Oggi ho finito di raccogliere le zucche. Bu e Tre le hanno ammucchiate e io le ho caricate sui bancali, legandole ben bene e facendone dei pacchetti da 5-6 quintali. Come l'anno scorso, al di là delle mie aspettative, ne ho raccolte un 130-140 quintali! ( La foto è dell'anno scorso...prima o poi mi compro una fotocamera digitale per rinnovarle) Come al solito ne venderò buona parte ad una ditta che le trasforma in dadini surgelati e prodotti vari di quarta gamma , una parte finirà nelle buone torte salate di Melampo e un bel po' finiranno a nella nostra crema di zucca, mentre altre saranno vendute fresche ai vari clienti.



Le zucche le ho scoperte pochi anni fa e devo dire che sono un bel prodotto, col fatto che non sono particolarmente esigenti e danno un raccolto di buona qualità...l'importante però è sapere dove venderle, e anche dove stoccarle, visto che tengono un sacco di spazio!


Finito di raccolgliere son saltato sul trattore e con la trincia ho ripulito il campo dalle erbacce, che nel frattempo erano cresciute a dismisura...ho disturbato un bellissimo Ramarro (Lacerta viridis) e mi son buttato all'inseguimento, un po' come gli amici documentaristi di "Missione Natura" ed ho catturato il piccolo drago, sotto gli sguardi increduli di mio nipote Marco. Una simpatica bestiola davvero, questo mio aiutante mangia-insetti verde smeraldo, ma con una grinta da vendere, infatti, quando ha visto che io stavo per aggredirlo, ha pensato bene di balzarmi addosso, attaccandomi con tutti i suoi 20 cm di lunghezza...




Tra le news importanti la fiera appena passata "2 giorni per l'autunno" di Masino, nella magnifica cornice del parco del castello, come sempre un successone




e l'imminente "Terra Madre" di Torino, evento che mi coinvolgerà come delegato per la Comunità dell'apprendimento della Condotta Slow Food di Fossano e per il quale avremo tre graditi ospiti in casa: tre suonatori francesi, che resteranno con noi fino a domenica! Inoltre oggi sono venuti a trovarci dei clienti parigini che rivendono i miei vasetti in Rue de Turenne a Parigi, curiosi di scoprire da dove provengono le mie verdure! Si tratta di Pasta Linea.




mercoledì 15 ottobre 2008

Le malelingue e le buone azioni

Acrolepiopsis assectella



Eurydema ornatum

Stasera mia moglie Manu mi ha dato l'ultimatum: "se non vuoi lasciar morire tutte le piante devi fare il trattamento!" In effetti noi biologici veraci dobbiamo ricordarci che le nostre sono coltivazioni, non erbe spontanee, e che il mestiere dell'agricoltore (ivi compreso quello biologico, ovviamente), consiste anche nel mantenere in buona salute le nostre piantine, oltre che piantarle, concimarle, potarle, irrigarle e infine raccoglierle... In effetti è vero, io sono un cultore della prevenzione, del mantenimento degli equilibri, della naturalità delle cose, ma come già avevo postato nel racconto sui ghiri, spesso abbiamo ormai alterato a tal punto l'equilibrio ecologico che non è più sufficiente lanciare degli insetti utili o cercare di esorcizzare i parassiti... così, oggi, ho inforcato l'atomizzatore e ho preparato gli intrugli! Come al solito ho dovuto subire i commenti dei ciclisti di passaggio che in un piemontese molto fine mi hanno apostrofato: "brau, sun co' bun mi a fe' 'n biologic parej" ( bravo, sarei capace anch'io a fare un biologico così)... ma, come al solito, il succo della faccenda sta nel contenuto della botte, non nel fatto che io la usi! I nostri nonni d'altronde andavano a trattare le colture "cun l'eva", che sarebbe a dire con l'acqua, dimenticando di dire cosa stavano distribuendo insieme all'acqua, ovvero il principio attivo, che molte volte era ben più tossico e pericoloso di quello che io distribuisco oggi..., il piretro, mescolato ad una buona dose di fertilizzante organico.


Il mio bersaglio di oggi erano le cimici del broccolo e dei cavoli e la mosca del porro, fastidiosi coinquilini che hanno il vizio di rosicchiare e punzecchiare le foglie dei miei ortaggi rendendoli invendibili...
Già, il piretro... è un crisantemo africano, è ammesso dai disciplinari del biologico, è poco selettivo nei confronti degli insetti bersaglio, si usa a concentrazioni bassissime (50-100 ml per ettolitro d'acqua) e ha un periodo di carenza di appena 2 giorni. Questo è quello che sapevo fino a stasera. Qui di seguito invece i links frutto della mia ricerca su internet di adesso! Buon approfondimento!

martedì 14 ottobre 2008

L'autunno, manco a pensarci, è già arrivato

Le giornate galoppano come cavalli selvaggi e tra un raccolto di finocchi, un trapianto di cicorie, la sistemazione delle serre per l'inverno e l'etichettatura dei vasetti per le fiere, rischio di non dedicare il dovuto tempo al mio blog...
Ieri sera, visto che alla tele non c'era nulla di intelligente, come la maggior parte delle volte d'altronde, mi son ritrovato con in mano un libro che mi regalarono dei cari amici tempo fa: "Alta fedeltà" di Nick Hornby, edizione Le Fenici tascabili.


Un piacevole racconto, che in copertina recita : "ti dà la stessa sensazione che provi ascoltando un disco più bello di tutti quelli che puoi ricordare" . In effetti va giù come un buon rum, nel senso che è bello e piacevole, ma devi sorseggiarlo se non vuoi che ti bruci troppo la gola e, nel caso del libro, devi prenderti il tempo di ricordare le canzoni che cita per capirne a fondo il senso... io ci ho messo alcuni anni, per la precisione dal natale 2002, per trovare il modo di ascoltare quei brani, e grazie al banner musicale qui di fianco, ieri son riuscito a rileggerlo con la giusta musica in sottofondo! (alcuni dei brani sono anche finiti nella mia playlist e si sentono in sottofondo!)
Dopo aver ripercorso in un paio d'ore le parti salienti di questo romanzo, mi è venuto in mente di applicare lo stesso sistema di "ascolto del romanzo" ad un altro libro che lessi tempo fa, che parla ancora di musica, ma di tutt'un altra musica in realtà, "Stati di alterazione, storia della cultura dell'ecstasy e dell'acid house", di Mattew Collins, ed. Mondadori, una lettura decisamente più impegnativa, che mi riaccompagnerà per alcune sere sul comodino.
Non trovo per il momento in internet la copertina della versione italiana, per cui inserisco la foto del testo originale, in inglese...
Per chi non lo sapesse, io ho vissuto una dozzina d'anni l'esperienza della house music, nelle vesti di un giovane e brillante "dj andy"... e questo libro a suo tempo mi aveva accompagnato nelle scelte musicali e nella comprensione di un fenomeno di deviazione sociale piuttosto diffuso. Magari, finito di rileggere il libro, mi cimenterò in un paio di commenti personali al fenomeno "discoteca", che tanto mi ha coinvolto in passato...




mercoledì 1 ottobre 2008

Meditazioni serali




Mi capita a volte di fare dei lavori che ti impegnano troppo poco il cervello, come liberare le nocciole sgusciate da quel che resta del guscio, e così mi ritrovo libero di pensare, e accumulo una quantità esagerata di concetti nello spazio angusto della mia scatola cranica... da qualche parte poi li dovrò pur mettere, e così faccio nascere questa nuova rubrica nel mio blog, in cui butterò tutte suddette rifessioni...
sappiate fin d'ora che per buona parte saranno cazzabubbole, quindi, a saperlo, evitate di leggerle in futuro...

(P.S. in merito alla foto qui di fianco, non vi preoccupate, risale a sei anni fa, ora continuo a rinfoltire i miei capelli)

Oggi ad esempio filosofeggiavo sul perchè dovrei continuare a tagliar l'erba che poi torna a crescere, inesorabilmente, almeno tanto quanto prima. Ma in fondo ce l'ho seminata io, l'erba, sotto alle piante, per l'inerbimento dei frutteti, a rinvigorire quella selvatica che di per se non avrebbe garantito una copertura sufficiente.
Da lì son finito a pensare alla impronta ecologica della mia attività, alla passione per la natura e ai continui dubbi che questa mi suscita. Sul cosa sia giusto o non giusto fare in nome di uno sviluppo del settore agricolo, di un miglioramento della qualità che tenga anche conto della questione ambientale...

Ho letto un articolo sui danni della fauna selvatica ( sul coltivatore cuneese, ultima uscita), in particolare si parlava del ghiro, ultimo ritrovato in materia di danni alle nocciole... stasera il cane di mia sorella, "Tornado", ha dato il suo contributo di stanco predatore alla tutela del nostro settore produttivo, azzannando a morte uno di tali simpatici roditori.


In effetti in trentadue anni ricordo solo quattro episodi in cui mi sia capitato di osservare da vicino il ghiro (Glis glis per gli scienziati come me...): la prima,un ghiro in letargo in una scatoletta, da piccolo, a casa di zia Gina, ma mi era sembrato naturale, dal momento che casa sua è circondata da boschi; la seconda, all'università, dove nel corso di "biologia evolutiva dei vertebrati" ho avuto modo di vederlo da ogni angolazione; la terza, tagliando l'erba nel noccioleto, alcune settimane fa; e l'ultima, stasera, dove l'autopsia sul cadavere di Tornado ha portato all'inconfutabile sentenza: ghiro.
E' vero, gli ultimi due episodi, molto ravvicinati nel tempo, darebbero ragione dell'emergenza segnalata sulla rivista... scherzi a parte, ammetto che il simpatico animaletto possa trasformarsi in un vorace divoratore di frutta in guscio (in fondo l'unico cibo che sia in grado di soddisfarlo, insieme a bacche e gemme), e ammetto che laddove la concentrazione diventi superiore alla capacità di controllo naturale si renda necessario un intervento di contenimento.
Quello che ostinatamente mi si ficca tra i pensieri però rimane ancora una volta la soluzione "biologica" al problema: l'equazione è semplice: noi coltiviamo CIBO, che immediatamente e matematicamente sbilancia l'equilibrio naturale verso i consumatori primari, gli erbivori.
Dovrebbe seguire un periodo di regolazione naturale in cui anche i predatori approfittino del nuovo banchetto e crescano in popolazione. Già, ma dove vivono i predatori? Nei boschi per lo più, ma i boschi scompaiono proporzionalmente all'aumento dei noccioleti...e in ogni caso noi agricoltori fatichiamo a riconoscerli come alleati, dal momento che, ahiloro, non sono ghiro-tariani, cioè per dirla simpatica, non mangiano solo ghiri, ma anche polli e conigli... la faina ad esempio, la donnola, la volpe o il corvo! Già il corvo, la cornacchia, la gazza... questi poi mangiano anche i semi! Figurarsi se qualcuno è ancora disposto a riconoscer loro il ruolo di predatori!
A me mi sa che mi ci siamo un poco incasinati... Fatto sta che se un ghiro si aggira nel mio noccioleto, preferisco esser certo che grazie al bosco che ho lasciato lì intorno, qualche amico gheppio o qualche biacco abbia buon appetito stanotte e faccia il suo dovere! Se poi proprio la famiglia di ghiri decidesse di metter su casa in pianta stabile, vorrà dire che in cambio della simpatica presenza, concederò loro quei due chili di nocciole che vorranno mangiare... in fondo mi va di essere un buon vicino di casa...