sabato 25 ottobre 2008

Terra Madre

Per la terza volta mi trovo coinvolto in questa magnifica avventura che è Terra Madre, per la prima volta però ho un ruolo attivo, di delagato, in quanto produttore e membro della "Comunità dell'apprendimento" della Condotta Fossanese di Slow Food.
E' ogni volta emozionante avere il privilegio di assistere alla maestosa cerimonia di apertura, quest'anno nella sala dell'ISOZAKI di Torino. Un'enorme struttura capace di accogliere i 7-8000 delegati provenienti da tutti gli angoli del pianeta, più un migliaio di giovani, più i cuochi, i giovani e i musicisti, oltre ai giornalisti. Nel giro di una mezz'oretta gli spalti si colorano della diversità dei partecipanti, sui maxi schermi si proiettano i loro volti e spiccano le loro variopinte etnie. La musica incalza, le percussioni fremono e salgono le emozioni. Mi attrae uno striscione che spunta spontaneo sulle scalinate: " NAPA VALLEY - MAKE WINE, NO WAR". Toccante anche la sfilata dei MAMUTONES dalla Barbagia, Sardegna, coi loro costumi carichi di campanacci.
Si entra nel vivo dell'evento e il presidente Paolo di Croce ci presenta l'imponente struttura internazionale del network Slow-food, della Rete delle comunità di Terra Madre, che quest'anno accoglie tra le sue braccia, oltre ai produttori, le comunità del cibo, le università e i cuochi, anche i giovani e i musicisti, sotto lo slogan : "MONDO BIODIVERSO". Seguono i saluti del sindaco Chiamparino che riporta la Torino industriale alla tradizione agricola, di Mercedes Bresso che sottolinea l'importanza del settore agricolo e le importanti collaborazioni con Slow Food. Poi gli interventi di Alice Waters che ci ricorda il ruolo fondamentale della pressione politica, il video del prince of Wales che esprime ilo proprio appoggio all'iniziativa, del Ministro Zaia che sembra in linea coi principi proposti e decreta la "fine dell'era post-moderna", del membro dell'Onu Lopez che propone come soluzione della crisi economica un sano sviluppo del settore agricolo, della carismatica Vandana Shiva che introduce il suo Manifesto dell'agricoltura sostenibile e acclaa il BIOLOGICO a gran voce, dell'Etiope che ci ricorda le origini africane dell'uomo e la sostenibilità dei sistemi produttivi tradizionali dei paesi più poveri, del Brasiliano che ci sprona all'agricoltura famigliare, ancora mdel giovane studente americano Sam che partendo dalla propria esperienza di realizzazione di un orto scolastico promette che la "Nostra generazione prenderà in mano le sorti del pianeta" arriva l'atteso intervento-bomba di Carlin Petrini che si dichiara preoccupato per la crisi ma al tempo stesso felice perchè questa ha decretato la fine delle finzioni del sistema economico e anch'egli propone la sostenibilità, la qualità degli alimenti ed il biologico come soluzioni definitive al problema.
Nella giornata di ieri invece ho partecipato all'incontro regionale della rete italiana di terra madre, alla presentazione del manifesto sulla sostenibilità e del comitato europeo NO-OGM, i cui atti saranno disponibili sul sito ufficiale di slow food.
Parlando invece di faccende più leggere: a casa mia dormono tre cantanti "eths BANDOLETS" che arrivano dai paesi Baschi, sui Pirenei francesi e sono uno spasso! e nei prossimi giorni accoglierò francesi e australiani per delle visite aziendali.
Bella,bellissima Terra Madre!

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