mercoledì 23 aprile 2008

insetti

oggi mi han consegnato le trappole per catturare gli scolitidi , dei simpatici insetti che hanno l'abitudine di scavare gallerie sotto la corteccia degli alberi, fino a farli seccare. Per fortuna hanno anche il vizio di bere, e così li prenderò per la gola attirandoli con l'alcool e catturandoli, spero, con queste trappole appiccicose.
Non mi fa mai piacere dover far secco qualcuno, ma purtroppo bisogna ripristinare quell'equilibrio che io, agricoltore, ho compromesso inserendo nell'ambiente quegli alieni che sono le piante coltivate e se voglio raccoglierne i frutti devo tenere a bada quelle invasioni di insetti e organismi vari che vengono ad approfittare di quello che, dal canto loro, è un fast food di proporzioni esagerate...
Quelle della foto sono le mie piante di susina S. Clara, nel pieno della loro fioritura, la scorsa settimana. Ora gli insetti penseranno a impollinarle, mentre alcuni altri si daranno da fare per rosicchiarne le foglie, il tronco, i frutti, le radici, poi fortunatamente altri animaletti vivranno di questi ultimi, mangiandone le uova, le larve, gli adulti e mi daranno una mano a salvare il raccolto. E' bello pensare che in fondo non sono mai da solo a fare il mio lavoro...

lunedì 21 aprile 2008

Le api e il mais

Noi produttori bio a volte dobbiamo fare i conti con un mondo che sembra andare un po' di traverso... vi racconto una vicenda che sta accadendo qua e là in Europa e aimè anche a casa di alcuni cari amici apicoltori:

le api, lo sappiamo tutti, producono il miele, e fin qui tutto bene... per fare questo mestiere alcune di loro, le bottinatrici, si sono specializzate nella raccolta del nettare, e fanno lunghe distanze alla ricerca di fiori. Poi tornano all'arnia e depositarno il nettare, con cui si fa il miele, oppure il polline raccolto e anche la propoli. Poi queste api devono produrre i favi di cera e con le loro ali ventilare e riscaldare le giovani larve che crescono nei favi, oltre che nutrirle.

Stranamente quest'anno molte di loro non sono più tornate all'alveare, o sono a stento riuscite ad arrivarvi, per poi cadere a terra nelle vicinanze, con evidente e gravissimo danno economico per i produttori.

A quanto pare questo accade in coincidenza con la semina del mais! A me è parso quantomeno strano, visto che non avevo mai sentito parlare di api che si nutrissero di mais o di mais apivoro... ma oggi il mio amico mi ha spiegato l'arcano... sono i trattamenti che si fanno al seme, per la concia, contro funghi e insetti, con potenti prodotti chimici di sintesi ad azione sistemica, che vengono portati a spasso dal vento e finiscono sui fiori dove bottinano le api o sulla rugiada dove bevono... mentre me lo raccontava, come per magia, si è materializzato un forte odore chimico...un miracolo? No, il vicino di casa stava trattando il frutteto... e il vento, guarda un po', tirava addosso a noi... com'era già? deriva dei trattamenti? ???!!!
Per saperne di più:

sabato 19 aprile 2008

Letture d'inverno

I libri in fondo sono anche un bel modo per viaggiare alla scoperta di nuovi mondi, di nuove culture, di buone idee... e la lettura contribuisce a riportarti la terra sotto ai piedi e la testa oltre le nuvole, concetto che, a mio parere, esprime un modo equilibrato di vivere.

Inizio con un libro regalatomi a Natale da un caro amico, di una semplicità estrema, ma con contenuti profondi sui temi di ecologia e sociologia:
Il vento è mia madre di Nokus Feke Ematha Tustanaky, sciamano pellerossa, in cui si legge: "...Molto tempo fa, il nostro popolo ha riconosciuto la presenza della vita in ogni cosa che ci circonda: nell'acqua, nella terra e nella vegetazione. I bambini venivano presentati agli elementi affinchè, crescendo, non guardassero la natura dall'alto in basso. Ci sentivamo parte della natura, eravamo allo stesso livello. Rispettavamo ogni singolo filo d'erba, ogni singola foglia d'albero, ogni cosa."

Questo invece è un libro che ha atteso sullo scaffale per anni il mio coraggio di affrontarlo e che si è rivelato semplice e piacevole, pur trattando di astrofisica in contrapposizione all'astrologia...
Il vero e il falso di Antonino Zichichi, scienziato scopritore dell'antimateria nucleare e di faccende simili, che smonta gli oroscopi e le costellazioni a colpi di leggi fisiche e misure astronomiche:
"...come detto più volte, nulla sta fermo nel cosmo... ...le velocità sopra citate portano alla conclusione che, dopo un anno, siamo a 20 miliardi di chilometri di distanza dalla zona di spazio cosmico in cui ci si trovava l'anno precedente."

Poi mi sono dilettato nella lettura di alcuni libricini che insistenti "vù cumprà" mi avevano convinto ad acquistare nelle varie fiere dei dintorni, e tutti si sono rivelati splendidi, anche se molto crudi e a volte anche violenti, parlando di fiabe africane e di immigrazione, di amori e di guerre, ma soprattutto di preconcetti e razzismo.
Eccone alcuni:
Neyla, un incontro due mondi e Imbarazzismi e nuovi imbarazzismi di Kossi Komla-Ebri
Numbelan,il regno degli animali e Pap, Ngagne, Yatt e gli altri di Mbacke Gadji
Afro-beats di Piersandro Pallavicini
Luna park Rwanda di Ciko
Sette giorni a Dakar di Massimo Giannini e Luca Macchiavelli