lunedì 5 gennaio 2009

programmi

Questi 5000 peperoni li pianto qui, le 100000 cipolle le metto là, di pomodori me ne stan solo 200... Rieccomi, come tutti i mesi di gennaio, impelagato nelle programmazioni di produzione. In questo periodo siamo tutti pieni di buoni propositi e l'ottimismo del momento va cavalcato per pensare alla grande all'anno che arriva. Come sempre è un momento di profonda crisi psicologica, di pensieri e ripensamenti, sulle capacità produttive della mia azienda e sulla forza lavoro che ho a disposizione; è un valutare i risultati di produzione dell'anno appena trascorso e rivederli in funzione degli insuccessi e dei successi di vendita. Poi, come sempre c'è il fattore disponibiltà di spazio... già perchè di serre ne ho solo un tot e ci vorrei sempre far stare più di quello che possono accogliere... poi c'è la questione clima...quest'anno non so quando finalmente si scioglierà la neve e potrò così lavorare il terreno ed iniziare i primi cicli stagionali... e ancora c'è il fattore tempo, perchè e vero che potrei potenzialmente vendere una quantità enorme di, per dire, fagiolini, ma devo anche considerare il tempo necessario a raccoglierli. Non ultimo c'è il fattore costi, perchè ogni impianto nuovo porta con sè una serie di spese che vanno anticipate rispetto al tempo dei pagamenti...

Ma in fondo queste sono le cose che rendono interessante il mio mestiere!!!


Quello che mi dispiace è la fretta, che mi è imposta da una serie di faccende: entro il 31 gennaio noi operatori del metodo di agricoltura biologica siamo tenuti a presentare il piano annuale di produzione (PAP) in cui dobbiamo indicare tutte le colture che intendiamo mettere in campo per l'anno seguente, da gennaio a dicembre, stimandone anche le produzioni, e in base a questo riceviamo il diritto a certificare il raccolto che faremo. Inoltre, per poter accedere ai fondi della Comunità Europea, dobbiamo comunicare gli stessi dati alla Regione e al Ministero delle pratiche Agricole e Forestali, e tutti gli anni la trasposizione dei dati si rivela un lavoro ciclopico, visto che le quasi 40 colture che si susseguono sui miei campi vanno suddivise catastalmente in tutti quei mini-appezzamenti che compongono la mia variegata azienda... Per finire devo programmare le semine dell'azienda vivaistica da cui mi fornisco di piantine che, a ragione, pretende di avere il tempo per seminare ciò che io gli chiedo... e stiamo parlando di circa 300 -350 mila piantine...


Insomma, c'è di che divertirsi! E io, garantisco, mi diverto un sacco!!!

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