venerdì 10 giugno 2011

giugno

Ecco le foto delle produzioni ortive dell'Orto del Pian Bosco.


Zucchino Irrigazione con ala gocciolante sotto alla pacciamatura biodegradabile


Campo delle zucchine


Zucca Hokkaido Red Kuri

Campo delle zucche Hokkaido

Tunnel con nuovo trapianto di sedano


Sedano bianco e verde in tunnel

Porro dolce

Tunnel di pomodoro cuor di bue


Pomodoro Cilento


Campo di pomodori Cilento


Pisello

Peperoni di Cuneo

Campo di Peperoni di Cuneo

Peperoncino Rodeo

Melanzana Purpura


Campo di melanzane
Campo di fagiolini
Campo di cipolle

Cipolla bionda Vaquero

Campo di cavolo Cappuccio




giovedì 2 giugno 2011

pensieri

Ho trascorso quest'ultimo mese in un vortice di occasioni e di novità.




E' nata mia figlia Lisa, il 30 aprile, e ci ha trascinati in una nuova dimensione domestica, fatta di poppate e pannolini, di notti insonni e dormite discrete in salotto, di nuovi sorrisi e di coccole famigliari.

Ho accompagnato in cascina coltivatori liguri, francesi e piemontesi, raccontando la mia esperienza produttiva e mettendo in gioco la mia filosofia di vita.

Ho incontrato vecchi amici che han cambiato mestiere.

Ho partecipato a un Colloquio professionale Franco-italiano a Digne les bains dove ho riportato la mia professionalità e mi sono confrontato con agricoltori francesi, con tecnici e formatori del mondo biologico, dove ho sentito politici esprimere dure opinioni sul settore agricolo.
Ho letto i commenti e le riflessioni emerse in seno a "Slow fish" di Genova, cui purtroppo non ho potuto partecipare.

Ho accolto un paio di scolaresche dei dintorni, poi i ragazzi dell'Università di scienze gastronomiche per una ricerca in campo sulla biodiversità dei vegetali nelle bordure dei coltivi.


Ho partecipato all'assemblea della cooperativa BioValGrana, per l'analisi del bilancio 2010.


Ieri sera sono andato con la famiglia a giocare nella bellissima biblioteca comunale di Salmour.


Tante cose, che se abbinate alle intense faccende agricole di questa stagione, fanno un mucchio di carne al fuoco!


Così oggi, visto che è festa e fuori piove, ho passato molto tempo a pensare.


Mi piacerebbe aprire una finestra di dialogo con chi si interessa a vario titolo di agricoltura biologica... ora continuo a pensarci, se nel frattempo qualcuno avesse delle idee...

martedì 26 aprile 2011

Omaggio al bosco

C'è un solo posto capace di farmi sentire sereno e in pace col mondo. Fortunatamente è un posto che trovo in tanti luoghi, e mi segue nel mio girovagare: è quell'area che sta sotto agli alberi, o forse dovrei dire in mezzo agli alberi: sto proprio bene quando sto in un parco, in un giardino, o meglio ancora, in un bosco.


Adoro le ombre delle foglie sull'erba, i profumi delle erbe, i mille suoni dei boschi e tutte le creature che li producono. Un amico a suo tempo mi aveva definito un folletto, e tutto sommato mi ritrovo a dovergli dar ragione.



Ebbene, oggi mi son ritrovato nel mio bosco, a recuperare un albero che la vecchiaia e gli eventi avevano schiantato al suolo. Vedere una grossa quercia a terra mi porta sempre a meditare.



Il bosco per me è un complesso ecosistema che ha bisogno del nostro rispetto. Non che io non abbatta mai alberi, in fondo ho cinque stufe a legna in famiglia, e dai miei boschi ricavo legna a sufficienza per tutte. Rimane il fatto che ci sono affezionato e ci rimango male a vedere i vicini che fanno tabula rasa di qualsiasi vegetale nei loro appezzamenti; capisco che sia molto più semplice abbattere indiscriminatamente l'intera superficie e aspettare che l'acacia ricopra tutto coi suoi germogli, ma, consentitemelo, a me fa schifo.



Mi ostino a tenere in piedi le vecchie querce, i castagni e i carpini, a piantare ogni anno nuovi alberi dove abbatto e a tener ripulito il sottobosco contenendo l'invasività dei rovi e dei sambuchi, per far spazio a primule e violette, a nocciòli, felci e sanguinelle.


Lo devo ai miei figli, e anche agli sconosciuti che navigando su googlemaps o passeggiando, possono stuipirsi come feci io da piccolo nel vedere quei giganti maestosi, andando a funghi con mio nonno.


Lo so che c'è da farsi un culo nero a far legna, lo so che è poco economico, ma me ne frego! Io voglio fare a modo mio, e son convinto che se lo facessimo in tanti, sarebbe meglio per tutti.

mercoledì 16 marzo 2011

scuola e bio...

Questa settimana concludo le mie lezioni a zonzo per la provincia come collaboratore del progetto "Frutta nelle scuole" di Alimos: ho raccontato ai bambini delle scuole elementari l'importanza dell'ortofrutta nella nostra alimentazione, abbiamo giocato a riconoscere frutti ed ortaggi e ci siamo cimentati nella semina in semenzaio.

Ho incontrato i ragazzi a Cavallermaggiore, Murello, Cavallerleone, Mondovì , Pianfei e Carassone, concluderò con Mondovì la prossima settimana.

Intanto procede il mio corso di approfondimento sul metodo BIO nel nostro agriturismo a cui si è affiancato un corso più breve ma simile che sto tenendo alla Biblioteca di Morozzo.






Sabato e domenica ci troverete a "CAMBIO" la nuova fiera del biologico nell'ambito della fiera della meccanizzazione agricola di Savigliano, dove sarò relatore al convegno, espositore al banchetto di vendita, fornitore del buffet per l'inugurazione e dove la nostra cuoca Daniela farà un "cooking show" nel padiglione della sala polivalente di piazza del popolo.

Sempre sabato, la sera, saremo con OLTRE LA POLVERE al castello degli acaja di Fossano, con un banchetto espositivo e buffet, per la rassegna CINE MIGRANTE e si proietterà il film:

MOOLAADÉ di Ousmane Sembene, SENEGAL/FRANCIA 2004, 124', V.O. con sott. it.
Con Fatoumata Coulibaly, Maimouna Hélène Diarra, Salimata Traoré, Aminata Dao
Quattro ragazzine chiedono ospitalità alla coraggiosa Collé Gallo Ardo Sy, per sfuggire a una tradizione che impone l’escissione femminile. Uno dei più grandi registi africani, Sembene, in un fim che parla di tradizione e modernità in Africa ma sopratutto di donne, valori, intraprendenza, coraggio e solidarietà

martedì 15 febbraio 2011

CORSO BIO

Approfondimenti sulla
coltivazione biologica

a cura di Andrea Giaccardi



Presso le strutture del nostro agriturismo organizziamo un ciclo di serate a tema, per chiacchierare di agricoltura biologica.
E’ rivolto a chi vuole coltivare l’orto famigliare o iniziare un’attività di produzione, ma anche a chi vuole saperne di più sul nostro modo di produrre e sulle nostre scelte.

Ecco il calendario:

I SERATA: lunedì 07 Marzo 20.30-23.00

Coltivare la natura in modo sostenibile: dall’agroecologia al metodo biologico
Le scelte produttive e i principi agronomici
- stagionalità
- varietà
- rotazioni
- consociazioni
Le tecniche colturali e la nutrizione delle piante

II SERATA: Lunedì 14 Marzo 20.30-23.00

Le strategie di difesa delle colture
- prevenzione e conservazione
- lotta biologica e biotecnologie
- fisiopatie
- erbe infestanti
- muffe, virus e funghi
- insetti e altri animali

III SERATA: Lunedì 21 Marzo 20.30-23.00

Ortaggi: linee guida per la coltivazione

IV SERATA: Lunedì 28 Marzo 20.30-23.00

Frutta: linee guida per la coltivazione

USCITA IN CAMPO: Sabato 2 Aprile 09.00 – 18.00

Visita aziendale guidata, approfondimenti
Possibilità di pranzo presso il nostro agriturismo (€ 20.00)



Costo per le quattro serate e l’uscita in campo € 50 a partecipante

Posti limitati

Prenotazioni via mail a info@ortodelpianbosco.it oppure via tel al 347 1601986 Andrea

venerdì 11 febbraio 2011

Naturdis

Ieri bella gita fuoriporta, con la cooperativa Bio ValGrana e i soci orticoli siamo scesi a Grasse, a visitare le coltivazioni e le strutture di Naturdis.

Una bella realtà produttiva, che coltiva ortaggi sulle terrazze ai piedi della cittadina di Grasse.

Abbiamo chiacchierato col fondatore, che dal 1970 produce BIO!!!

lunedì 31 gennaio 2011

Diario del nuovo viaggio

Burkina Faso, gennaio 2011

Il viaggio inizia nelle chiacchiere tra amici, immaginandosi l’Africa nera dei racconti, con la voglia di avventura e di evasione che accompagnano i periodi di vacanza. Poi ci si cala nella realtà con le pratiche burocratiche per l’espatrio e con le misure sanitarie di prevenzione, si preparano le valigie e finalmente ci si imbarca per partire. Torino-Parigi; Parigi-Niamey; Niamey-Ouagadougou.

Voliamo di giorno, sulle Alpi innevate, scalo tecnico nella moderna Paris, salutiamo l’Europa dalle spiagge di Girona, ci tuffiamo sul Mediterraneo che ci regala una cartolina di Palma e ci accompagna alle coste Algerine. E’ la prima volta che sorvolo di giorno il grande deserto del Sahara e rimango abbastanza sbigottito dalle sue distese aride.

Lo attraversiamo per ore e a Niamey ci attende un’atmosfera altrettanto sabbiosa, dai finestrini vediamo le case arrossate dalla polvere e ripartiamo in un nuvolose color ocra che ci accompagna fino alla pista di Ouagadougou dove le case sembrano ancora più impolverate…

Il Burkina ci accoglie a modo suo, arriviamo in aeroporto insieme all’aereo del Presidente Compaorè e per questioni di sicurezza, non ci lasciano sbarcare. Attendiamo il nostro turno e si fa notte. L’aereoporto è nel pieno dei lavori, i cantieri aperti gridano progresso, e a noi “nasara” (bianchi), viene riservata una corsia preferenziale, con controlli doganali rapidi, anche se poi dobbiamo pazientemente attendere il nostro turno per ritirare i nostri bagagli.

La capitale è caotica e polverosa, lo smog si fa sentire violentemente e con sollievo troviamo all’uscita dell’aereoporto il nostro fattorino che ci aspetta, nonostante il ritardo di due ore del nostro volo!

Il primo giorno lo dedichiamo alla città di Ouagadougou, che, vista col sole, spaventa un po’ meno; oggi si è anche placata la tormenta e passeggiare nel caos cittadino è piacevole. Banca per procurarci i franchi CFA, bar per colazione e ci tuffiamo nel gran marchè dove siamo subito intercettati da guide pronte ad accompagnarci nei loro negozi. Mettiamo a frutto l’abilità a scansare le proposte, maturata in anni di viaggi, e ci divincoliamo tra le variopinte bancarelle, immersi tra profumi e colori che solo i mercati d’Africa sanno regalare.


Visitiamo la moschea immersa nel mercato, la cattedrale in pieno restauro, la casa del naaba, lo stadio e, stanchi di camminare, saliamo su un taxi sgangherato che attraversando incroci e vicoli ci porta verso i quartieri delle ambasciate, fino al parco urbano Bangr-Weaogo, una enorme riserva naturale con parco zoologico (pessimo), vivaio botanico, museo e sentieri da percorrere liberamente, affiancati da varani e coccodrilli! Annaffiamo il caldo pomeridiano con una birra in un Maquis di strada e rincasiamo, per concordare con l’amico Omar il noleggio dell’auto.

Lasciamo Ouaga, dopo ore trascorse a “ritirare” l’auto e seguiamo la statale piena di cantieri che ci porta fino a Koudougou. Mi oriento nel caos cittadino e senza troppi errori raggiungo la casa di Idrissa, dov’ero già stato ospite tre anni fa.

Lì ci aspetta l’amico Boureima, che sarà la nostra guida nei prossimi giorni, Rebecca, che ci accudirà e nutrirà e un sacco di curiosi, venuti a salutare i nasara… oggi iniziamo a lavorare: andiamo a comprare i ferri d’armatura e i sacchi di cemento, concordiamo il trasporto col camionista e presentiamo i progetti al muratore.

La notte a Koudougou è sempre movimentata, con musiche fino a tardi, galline e faraone che iniziano presto a cantare, la preghiera del mattino, le faccende di casa… ci svegliamo all’alba e partiamo per il villaggio di Tiebò carichi di materiali per la scuola e di voglia di fare, stipati in sei nella 4x4, lungo le piste in terra battuta che salgono a nord verso Imassgo. Passiamo accanto al barrage (una diga che ostacola il corso di un torrente, diffusissime in Burkina), e entriamo nei sentieri che seguiremo per una quindicina di chilometri fino al villaggio.
L’accoglienza che ci è riservata è quella delle grandi occasioni, con canti danze e regali, con centinaia di persone venute ad aspettarci e riceviamo il benvenuto del capovillaggio e del direttore della scuola. Riceviamo gli omaggi e facciamo i nostri regali, visitiamo le aule zeppe di bimbi: da quando è nata la nostra associazione le famiglie mandano più volentieri i figli a scuola che sono oggi 190 e ora non bastano più le aule, così si è costruita una tettoia all’esterno!
Visitiamo l’orto realizzato accanto al nostro pozzo, coltivato dai bimbi con tecniche tradizionali.
Poi si fa ora di pranzo e mentre i bimbi mangiano sotto all’albero, noi ci riuniamo con gli insegnanti e compiliamo un po’ di moduli per il progetto “mille orti in Africa” di Slow Food.

Riprendiamo i lavori col muratore e tracciamo il perimetro della nuova mensa scolastica, misuriamo e picchettiamo e tutto il villaggio ci aiuta a spostare i mattoni per far spazio ai lavori.

Visto che tutto procede ci prendiamo ancora un po’ di tempo per fare i turisti e ci facciamo accompagnare a visitare il villaggio, le coltivazioni e il torrente.

Torniamo alla scuola all’imbrunire, dove tutti ci salutano ancora una volta con danze e canti, fino all’arrivo del camion coi materiali (atteso per le 10 del mattino…). Rientriamo a notte fonda, immaginando la pista tra la polvere…

A Koudougou visitiamo il mercato delle cipolle, facciamo acquisti dal lattoniere, gironzoliamo nel mercato centrale e pranziamo al “Jonson”, impiegando mezza giornata a farci portare un piatto di riso… poi scendiamo in auto a Sabou, al lago dei coccodrilli sacri per una piacevolissima passeggiata lungo le rive, dove i coccodrilli nuotano a centinaia tra le ninfee fiorite, e i pescatori lanciano incuranti le loro reti.
Facciamo acquisti dai ragazzi dell’associazione (ben organizzati per intrappolare i turisti…) e rientriamo in città, dove ci facciamo accompagnare da una decina di ragazzi a vivere la notte… passeggiate, bar e disco! a ballar reggae e afro music.

Domenica mattina, messa in cattedrale, con persone sedute fin sulla strada, musiche, danze e canti. Scendiamo in macchina verso sud-ovest e lasciamo l’asfalto per raggiungere il villaggio di Fara, in un paesaggio sempre più arido, circondati da miniere d’oro e villaggi che ricordano certe bidonvilles di periferia… poi raggiungiamo Poura dove incontriamo chi ci accompagna al villaggio.

Qui ci aspettano gli anziani, con omaggi e cibo, chiacchieriamo a lungo e ci raccontano del loro fiorente passato, quando il governo di Sankara sosteneva la loro attività ed erano un’azienda agricola importante e produttiva. Oggi mancano i mezzi per continuare a produrre e ci chiedono di intervenire con la nostra associazione per costruire nuovi progetti di sviluppo. Visitiamo con loro i campi di riso e banane, le coltivazioni di eucaliptus e raggiungiamo il fiume Mahon con la sua rigogliosa vegetazione.

Si fa sera e siamo accompagnati dal grande albero sacro (la più grande pianta di Neem di tutta l’Africa), mangiamo un boccone in un bar del centro…e siamo ospitati per dormire in una struttura dei missionari, non troppo ben tenuta, molto sporca e troppo “abitata”… ma riusciamo a dormire nonostante le iguane e i pipistrelli…

Svegli prestissimo (chissà poi perché?…) facciamo una doccia fredda coi secchi, paghiamo il conto (2 euro) e nella polvere fitta del mattino raggiungiamo Boromo.

Prendiamo un caffè in un maquis, guardiamo i pullman che arrivano al mercato e i topi che corrono per strada e poi entriamo nel parco “des deux Balè”, accompagnati dalla guida, alla ricerca degli elefanti. Facciamo chilometri di piste sgangherate, attraversando savane, foreste e torrenti, ci facciamo pungere dalle api, troviamo tante tracce e cacche d’elefante, ma nessun animale si lascia vedere…ci riproviamo cercando le antilopi, ma, a parte i termitai, i pappagalli e un timido serpente non siamo fortunati … comunque contenti per il safari divertente, ci riposiamo sulla terrazza sul Mahon del ristorante del parco e facciamo ancora una passeggiata torrida di un paio d’ore prima di pranzo, senza riuscire a vedere altro che pescatori e vacche… poi pranziamo. Usciamo dal parco
e ci dirigiamo a Bobo-Dioulasso.

Scendiamo ancora a sud, il panorama qui si fa verde, densamente coltivato, e viaggiando su piste tracciate tra filari di kaicedras enormi raggiungiamo le spettacolari formazioni rocciose di Sindou dove facciamo un trekking tra le cime. Poi ci spostiamo al lago di Tengrela, alle meravigliose cascate di Banfora, e rientriamo tra le canne da zucchero alla città di Bobo, alla quale concediamo un po’ di tempo per visitare la moschea e la città antica, ricca di cultura. Ceniamo in un ristorante per turisti dove assaggiamo il Gingerbre, bevanda a base di zenzero, squisita ma piccantissima!

Prendiamo la via del nord che ci conduce veloci a Bala, dove in piroga andiamo a conoscere gli ippopotami. Ne vediamo tantissimi, in un paesaggio favoloso, dove uccelli di ogni specie contendono i pesci ai pescatori. Abbiamo anche un incontro ravvicinato con un grosso ippopotamo che infastidito, ci intima di allontanarci salendo con noi in barca… passeggiamo lungo le rive per scacciare lo spavento e in auto raggiungiamo Dedougou dove troviamo un ristorante per pranzare e inforchiamo la pista che saltellando ci riporta a Koudogou in mezzo a villaggi stupendi e belle coltivazioni lungo i fiumi e i barrage.
Visitiamo ancora i quartieri a sud della città, l’università, le petit seminare e le coltivazioni di spirulina.

Prima di rientrare a Ouaga sistemiamo ancora un po’ di lavori, paghiamo il legname, il saldatore, diamo indicazioni a Boureima per seguire i lavori al villaggio.

E’ ora di raggiungere la capitale, per il volo di ritorno, con tanta tristezza salutiamo gli amici e inforchiamo i bagagli, e dopo un giro in auto nel traffico cittadino, ci imbarchiamo per il rientro nella fredda Italia.

domenica 23 gennaio 2011

martedì 4 gennaio 2011

I luoghi delle vacanze...

Ecco il villaggio di Tyebò, in Burkina Faso, dove andrò la prossima settimana.


Visualizza Tyebò in una mappa di dimensioni maggiori

Lì abbiamo costruito il pozzo di "Oltre la polvere" e ora inizieremo i lavori di costruzione della mensa per la scuola (nella foto è la struttura rettangolare al centro).
Sono stati gli abitanti del villaggio a costruire i blocchetti necessari e nel nostro prossimo viaggio andremo a contattare i muratori, i saldatori, a comprare i materiali necessari e a dare avvio ai lavori.
La mensa, che sarà dedicata a Ivana Mazzola, vuole essere un primo passo verso un percorso di educazione all'igiene ed alimentare che coinvolgerà il villaggio nei prossimi anni e darà l'opportunità ai bambini di avere un luogo coperto in cui ritrovarsi, mangiare e riposare.

lunedì 27 dicembre 2010

GOURMAND BEST IN THE WORLD






Notizie dal Gourmand World Cookbook Awards: “Congratulations!! You are the winner in Italy , you qualify for the next “GOURMAND BEST IN THE WORLD” competition”


Il secondo libro dei Sovversivi del gusto è il Best Cookbook Photography d'Italia


Complimenti a Marco Salzotto per le foto, a Michele Marziani per i testi e a tutti i sovversivi del gusto per il loro lavoro!!!

mercoledì 15 dicembre 2010

cielo ghiacciato e mercati ortofrutticoli

Giornata iniziata presto, alle 05.30, per andare a far commissioni ai mercati generali... ormai i miei campi hanno esaurito le produzioni, tutto tace sotto al ghiaccio e così vado dal mio contatto di fiducia al CAAT di Torino a far la spesa. Mi impressionano sempre i volumi di ortofrutta che transitano nell'enorme struttura, i trenini elettrici che corrono all'impazzata carichi di bancali, ricolmi pressochè delle stesse verdure tutto l'anno... lì arriva il mondo intero, per accontentare l'era dei consumi, con ogni ben di dio disponibile ad ogni ora e in ogni stagione! Fortunatamente nel mondo del BIO la tendenza è un po' diversa e si riesce ancora a ragionare...

Tornando a casa mi capita di passare dalle parti di Marene e rimango turbato dal vedere che le serre fotovoltaiche che costeggiano il raccordo autostradale non cessano di crescere... e sotto brulicano di operai intenti a trapiantare... FRAGOLE!!! Sono sconvolto dal fragoroso crollo del buonsenso... Ok l'ecologia applicata, ok l'energia alternativa... ma se per giustificare la realizzazione di un impianto fotovoltaico si ricorre alla coltivazione fuori suolo di un prodotto fuori stagione.... mi sa che qualcosa fa cilecca...!!!

Certe cose mi danno fastidio, lo ammetto. Non è invidia per le centinaia di migliaia di euro che un impianto simile può rendere, è schifo per la speculazione che sottende la sua realizzazione! E' vergogna per il fatto che visto cha a terra non lo si poteva realizzare (stando alle norme locali) ci si inventa una società agricola che fattura più dal prodotto raccolto nelle serre che dall'energia elettrica venduta... e saturiamo così un mercato di prgio come quello della fragola, vedi Peveragno e il Roero, con una struttura che da sola ne fa più di tutte le aziende esistenti oggi sul mercato!!

Lo so, i soldi piacciono a tutti, ma davvero dobbiamo rinunciare al buon senso per campare?

lunedì 6 dicembre 2010

Oltre la polvere

Sabato sera la nostra associazione ha organizzato una cana italo-burkinabè, con piatti italiani e un meraviglioso riso africano, il tutto condito con musiche e danze, aste e racconti di viaggio.

Una bellissima serata, a cui è seguita una giornata in piazza a Fossano, con un banchetto di vendita, sempre per raccogliere fondi per i nostri progetti a Tyebò, in Burkina.

Grazie a tutti i partecipanti, grazie agli amici dell'associazione, grazie agli amici colorati!

Ora sto definendo il programma della mia prossima avventura africana: ci sarà da verificare l'avanzamento dei lavori per la costruzione del refettorio, ci sarà da lavorare per piantare alberi, ci sarà da incontrare un sacco d'amici e vorrei trovare il tempo per iniziare un progetto di coltivazione di un orto scolastico... e vorrei anche trovare il tempo per godermi la vacanza... non ho dubbi: ce la farò!!!

giovedì 18 novembre 2010

Tempo di riflessioni...

Noi, L'Orto del Pian Bosco, in uno scatto del fotografo Marco Salzotto.
Un amico, Andrea, osservava che noi agricoltori quando piove diventiamo d'improvviso creativi e tiriamo fuori un sacco di nuove idee. In effetti il mio è un lavoro clima-dipendente, e se piove ci possiamo permettere di femarci a pensare! Ecco, ora piove anche troppo e ho mal di testa...
Mi è capitato ultimamamente di dover raccontare la mia attività a un po' di gente... giornalisti, studenti, persone che vorrebbero dedicarsi all'agricoltura. Per me è un piacere e un onore poter descrivere la nostra avventura, ma al tempo stesso il ripercorrere i propri passi mi porta a fare una profoda critica delle scelte fatte e mi stimola a continuare a scalare la china dei miei sogni.
E' la fine di un'annata agraria, è il momento di tirar giù le somme e di valutare l'andamento delle produzioni. E' anche il momento dei progetti, di ottimizzare i processi produttivi e di programmare il nuovo anno, e questa è la parte che più mi diverte. In realtà poi si tratterà di fare un buon lavoro di squadra e di vedere dove riusiremo ad arrivare con le nostre risorse.

martedì 9 novembre 2010

grandina...

va bene l'estate di S. Martino... ma la grandine?!? ieri mattina stavamo aspettando una scuola in visita da Novello e dopo un bel po' di pioggia si è messo a grandinare!... a novembre... qualcosa non quadra... o forse le mie conoscenze in campo metereologico han solo bisogno di una rinfrescata.

Comunque, la visita dei ragazzi è andata benone, e siamo addirittura riusciti a visitare i campi, visto che nel pomeriggio è tornato a splendere il sole!



Ieri sera c'è stata la terza lezione del corso "MASTICANDO DI FOTOGRAFIA" tenuto dal fotografo Marco Salzotto su proposta dell'associazione Oltre la polvere .

oggi ho smantellato il dehor dell'agriturismo e iniziato i lavori nel giardino...aspettando la primavera...